Come risparmiare benzina

Questa pagina vi spiega come guidare in modo da risparmiare benzina e soprattutto perché certi metodi funzionano e altri no, cosa che non ho ancora trovato spiegata in maniera chiara da nessuna parte. Odio le guide che dicono cosa fare senza spiegarne il motivo, soprattutto perché spesso i consigli sono sbagliati.

La mia auto è una Renault Clio 1.2 del 1999. La sua carta di circolazione dice che dovrebbe fare in media 16 km con un litro. A sentire in giro, nessuno crede che questi valori siano realistici. In realtà quella è la mia percorrenza minima e quella vera varia da 16 fino a più di 20 km/l, e non sto neppure impegnandomi troppo. Dopo un po', guidare in modo economico diventa seconda natura dopo un po', e anzi vi chiederete come mai praticamente nessun altro lo stia facendo. In realtà la maggior parte delle automobili sembrano essere guidate con l'intenzione precisa di usare quanta più benzina possibile.

Le regole descritte sotto non sono tutte uguali: sono in ordine di importanza. Le prime sono più importanti delle ultime. Poiché ho un'auto a benzina, in questa pagina parlerò sempre di benzina, ma tutti i discorsi si applicano anche ai diesel. Anzi, si applicano a qualunque mezzo dotato di motore, che sia un motore a scoppio o una bicicletta a pedali. Per la verità è proprio andando in bicicletta che una persona diventa acutamente conscia di quanta energia sia necessaria per far avanzare il suo mezzo, e di cosa si possa fare per migliorare la situazione.

Cosa fare per non sprecare benzina

Regola numero 1:

Non frenate!

"un corpo prosegue nel suo moto rettilineo uniforme finché nessuno gli rompe le scatole." - Sir Isaac Newton, 1687.

Se abitate in città, questa è la regola più importante di tutte. L'acceleratore non spreca benzina, la usa. Il freno invece la butta via. Ogni volta che usiamo il freno, stiamo utilizzando l'energia ricavata dalla benzina non per andare avanti, ma consumare le pastiglie dei freni, cosa a cui non siamo granché interessati. Per di più, dopo aver frenato occorre in genere riaccelerare, cosa che fa sprecare ancora più benzina.

Fate questo esperimento: trovate da qualche parte una strada in piano, dritta e soprattutto vuota. Mettetevi a 50 km/h, lasciate andare l'acceleratore e mettete l'auto in folle, lasciando che rallenti fino a fermarsi a causa della resistenza dell'aria e degli attriti. Quanta strada percorrerete prima di fermarvi? Provate ad indovinare prima di leggere.... fatto? Quando ho fatto la prova, il risultato è stato: 800 metri! Cioè, un'automobile che procede a 50 km/h può percorrere quasi 1 km senza usare una sola goccia di benzina. Questa energia è stata fornita dal carburante durante la fase di accelerazione. Se adesso, invece di mettere l'auto in folle, frenate da 50 km/h a zero in pochi metri, l'avete buttata via tutta.

Newton, anche se nel 1600 non aveva esempi sottomano, aveva visto giusto: le auto tendono ad andare avanti da sole (le auto non c'erano, ma lo stesso principio si applica ai carri trainati da cavalli).

Per questo motivo, nella guida cittadina la regola principale è: guidare in modo da non dover frenare. Il che significa spesso evitare di accelerare inutilmente. Se davanti a voi c'è un semaforo rosso, è inutile aspettare di arrivare fino a 10 metri dal semaforo e poi inchiodare. Non guadagnate neppure un secondo di tempo, e sprecate tutta la benzina usata dall'istante in cui notate il rosso, fino a che frenate. È molto meglio lasciare andare l'acceleratore (mettere in folle sarebbe ancora meglio, ma è pericoloso) e rallentare progressivamente. In questo modo, è anche più probabile che il semaforo diventi verde nel frattempo.

Cosa fare

1. Rallentate prima del rosso.  Quando vedete un semaforo rosso in distanza, lasciate andare l'acceleratore. Prima rallentate, meglio è. Noterete immediatamente che tutte le altre automobili cercheranno di superarvi, come tori impazziti che cercano di arrivare al rosso il più velocemente possibile, per poi inchiodare. Su una strada a più corsie, questo vi dà il tempo di scegliervi la corsia migliore con meno automobili in coda, mentre quelli che vi superano vanno troppo forte per poter cambiare corsia all'ultimo momento.

2. Tenete la distanza di sicurezza, anzi di più.  Una buona distanza dall'auto che precede serve non solo per la sicurezza, ma anche per evitare di frenare quando quelli davanti a voi lo fanno! La maggior parte delle volte, la frenata è temporanea e, dopo aver rallentato un po', torneranno alla velocità di prima. In questo modo noterete spesso che ci sono automobili che vanno avanti alternativamente frenando ed accelerando ogni 20 metri, usando il doppio della benzina necessaria, mentre voi ve ne starete poco più indietro a guardare meravigliati e a chiedervi cosa mai passerà per la testa a certa gente.

Regola numero 2:

Tenete marce alte

Conoscete il freno motore? Ovvero il fatto che il motore ha una certa resistenza meccanica che, quando si rilascia l'acceleratore, fa rallentare la macchina? Ovviamente sì. Quello che è meno ovvio è che il freno motore è sempre presente, e in ogni momento una parte della benzina è usata per vincere questa resistenza.
Tale resistenza è più o meno proporzionale ai giri del motore, e cambia quindi drammaticamente quando si cambia marcia: andando per esempio a 40 km/h, in prima marcia saremo forse a 4000 giri/min, mentre in quarta saremo a 1500 giri, e la resistenza sarà molto minore. Questo è il motivo principale per cui usare le marce alte è più economico che usare le marce basse.

Cosa fare:

1. Tenere la marcia più alta possibile. Compatibilmente con la velocità che dovete tenere, è meglio tenere una marcia alta piuttosto che una bassa.

2. Datevi una mossa al semaforo. Non è vero che partendo lentamente si usa meno benzina: l'energia necessaria per passare da 0 a 50 km/h è la stessa, che lo facciate in 5 secondi o in dieci minuti. Ma se arrivate più velocemente alla velocità di crociera, potrete innestare prima la quarta o la quinta (ovviamente evitate partenze da Formula 1: in quel caso state usando benzina per consumare le gomme o la frizione!).

3. Non scalate Scalando marcia, aumentate il numero di giri. E vedete anche la regola numero 4.

Regola numero 3:

Andate piano

(ma non troppo)

Se provate a correre con un ombrello aperto dietro la schiena, oppure a pedalare in bicicletta a velocità elevate, noterete subito quanto forte può essere la resistenza dell'aria. Questa resistenza è proporzionale al quadrato della velocità, quindi aumenta molto rapidamente. A 100 km/h non è il doppio che a 50 km/h, ma quattro volte tanto!
Nel caso delle automobili, a bassa velocità le resistenze interne del motore e della trasmissione sono notevoli e l'aria è insignificante, ma a partire da 40-50 km/h in su la resistenza dell'aria diventa il fattore principale. Per dare un'idea, un'automobile media che procede a 100 km/h ha bisogno di una potenza di 10 Kilowatt, ossia tre volte il contratto di elettricità standard di una casa!

In città il problema è limitato, perché le velocità sono in genere basse. Ma non appena siete in extraurbano o in autostrada, la resistenza dell'aria diventa il fattore principale.

Cosa fare:

1. Andare piano (ma non troppo). Combinando resistenza dell'aria e marce alte si trova che la cosa migliore è stare in 5° marcia andando il più piano possibile, il che significa una velocità attorno ai 70-80 km/h per la maggior parte delle auto. Di conseguenza, il limite di 90 km/h presente sulle strade extraurbane e sulle superstrade è perfetto: rispettandolo (e tenendo la quinta) siete nelle condizioni migliori. Ricordatevi di tenere una certa distanza dall'automobile precedente, in modo da evitare di frenare quando quella (inevitabilmente) lo farà.

Regola numero 4:

Fate lavorare il motore

Un motore non si comporta sempre allo stesso modo. Il termine efficienza descrive quanto il motore riesce a sfruttare la benzina che gli si dà: se l'efficienza è bassa, il motore sta bevendo benzina senza farci niente, mentre se l'efficienza è alta il motore sta sfruttando efficacemente (appunto) la benzina fornita. I fattori che influiscono sull'efficienza sono tanti, ma tra i più importanti troviamo:

  • il numero di giri: ogni motore ha un regime detto di coppia massima in corrispondenza del quale la sua efficienza è migliore. Generalmente per i motori a benzina si trova tra 3000 e 4000 giri/min, mentre per i diesel è più in basso, tra 2000 e 3000 giri/min.
  • il carico, cioè la potenza richiesta al motore: in generale l'efficienza è migliore quando il carico è alto. Il carico dipende in maniera diretta dall'acceleratore: più è premuto, più il motore è caricato. Questo non vuol dire che occorra sempre stare a tavoletta! Ma significa che in quelle situazioni dove si può scegliere (ad esempio, una forte salita) è meglio darci dentro
  • il tipo di alimentazione: il diesel ha una combustione un poco più efficiente della benzina, e questa è più efficiente rispetto a gpl e metano. Queste differenze spiegano in parte (assieme alla diversa densità dei carburanti) le differenze di consumo.

Cosa fare:

1. Tenere il motore caricato. Meglio una marcia alta e l'acceleratore premuto a 2000 giri che non una marcia bassa e un filo di gas a 4000 giri. In salita, premete a fondo l'acceleratore. Nella marcia normale, se non servono prestazioni velocistiche, accelerate senza scalare.

Combinando l'efficienza del motore con le regole precedenti, potremo notare che la velocità di 60 km/h scelta prima potrebbe essere troppo bassa: potremmo avere il motore troppo lontano dal regime di coppia massima. Meglio allora accelerare un po': potreste consumare meno a 80 km/h che a 60!

Altri argomenti

Come misurare i consumi

Il modo più semplice per misurare i propri consumi è di usare il metodo del pieno-pieno: si fa il pieno e si azzera il contachilometri parziale. Alla prossima sosta dal benzinaio, si fa di nuovo il pieno, e si annotano quanti litri abbiamo messo nel serbatoio e quanti chilometri abbiamo percorso. La divisione dei due numeri ci dà la percorrenza media in km/l. Il metodo funziona anche per periodi più lunghi che comprendono più pieni, purché non si azzeri il contachilometri parziale.

Esempio reale: all'inizio di una vacanza di un paio di settimane percorsa in macchina, ho fatto il pieno e azzerato il contachilometri parziale. Durante la vacanza effettuo due rifornimenti, uno di 30,5 litri e uno di 30 litri. Tornato a casa, effettuo un ultimo pieno (solo 14 litri) e il contachilometri parziale segna 1422 chilometri. Totale 1422 / (30,5 + 30 + 14) = 19,1 km/l.

Tenere le luci accese aumenta i consumi?

Certo che sì. Tutta l'energia usata a bordo di un'automobile deriva dal carburante. Ma le luci di un'auto usano solo 100 o 200 watt, che sono poca cosa rispetto ai 10 Kilowatt necessari per il motore. Di conseguenza, tenere le luci sempre accese aumenta solo dell'1 o 2% i consumi, il che è abbastanza poco da non accorgersene.

Ultimo aggiornamento: Maggio 2011